Al momento stai visualizzando Capire il Digitale | Migrazioni tra reale e virtuale

Capire il Digitale | Migrazioni tra reale e virtuale

Migrare o non migrare? Nessuno ormai si pone il dubbio, se si tratta di migrare da territori reali a territori digitali. Nell’articolo sulle Geografie senza confini abbiamo visto che la mappa entro cui ci muoviamo ripetutamente ogni giorno abbraccia il mondo fisico e il mondo virtuale.

Ma bisogna aggiungere un altro tassello.

Che impatto hanno queste migrazioni fisico/virtuali per un ente pubblico, per un’azienda, per una compagnia di servizi, per un Brand?

E come si svolge l’esperienza del singolo individuo tra dentro e fuori lo schermo?

Ormai, buona parte delle persone dà per scontato che il digitale sia un’estensione del reale, o almeno un suo prolungamento, una sorta di continuum spaziale. Cercare un servizio locale su Google o visitare il sito del Comune della propria città ormai sono azioni che tutti realizziamo ogni giorno. Ma c’è di più.

Il digitale ha moltiplicato i punti di contatto possibili con le realtà fisiche che ci circondano.

Prima si stabiliva un contatto andando all’ufficio pubblico, alla sede dell’azienda, facendo una telefonata, buttando un’occhiata sulla pubblicità in strada, nei giornali e in TV.

Oggi, usiamo il digitale in maniera attiva per cercare quei punti di contatto, e forse anche con l’inconscia aspettativa che siano le aziende a trovare noi, prima ancora di fare una ricerca online. Dal momento che nelle nostre menti reale e digitale sono praticamente un continuum, ci aspettiamo di trovare online ciò che stiamo cercando in quel preciso momento.

Ecco che, nell’essere presenti sul digitale, assolviamo solo a una minima parte del nostro scopo – come punti di riferimento per la comunità. Ciò che la comunità si aspetta è di trovare risposte immediate, un’assistenza costante e preferibilmente in tempo reale, la soddisfazione istantanea di un bisogno o di un desiderio, soluzioni capaci persino di anticipare le necessità non ancora espresse.

Ma ciò che più conta è conoscere profondamente le tendenze migratorie degli utenti, che esplorano il digitale e navigano il reale INDISTINTAMENTE come se fossero equivalenti. E sapere che il passaggio tra esperienza fisica ed esperienza virtuale non deve essere un viaggio della speranza, bensì un passaggio impercettibile.

Una Seamless digital experience, come si dice nel gergo tecnico.

Quindi, se sai che gli ospiti stanno per arrivare, farti trovare in casa è davvero il minimo che tu possa fare.


La cosa migliore è tenersi sempre pronti per offrire la migliore accoglienza possibile e garantire una migrazione immediata, agevole, senza turbolenze, dal mondo reale al mondo digitale. Come? Ne parleremo presto.

Se ti va, nel frattempo, dimmi la tua su Instagram @alchiarodipiuma.



Se vuoi scoprire come proseguono queste migrazioni con visite inattese… torna presto sul Blog Illuminazioni, oppure segui Al Chiaro di Piuma su Instagram.

Molto presto, ti dirò di più.⁠

#CAPIREILDIGITALE